lunedì 17 marzo 2008

Padroni di morte



Il tema portante è l’eterna lotta tra Bene e Male, poliziotti contro trafficanti, uomini contro uomini, anche se taluni lo sono meno di talaltri, soprattutto quando in gioco ci sono vite umane.
L’atmosfera di questo film, che vede protagonisti schierati dalla parte del Bene,
Joaquin Phoenix
, Mark Wahlberg, Robert Duvall ed Eva Mendes, è nostalgica e malinconica, riempita di vecchi colori e scene sfumate che lo rendono particolarmente aderente al periodo in cui si svolgono i fatti: fine anni 80, con le sue musiche pop e la bella vita fatta di festini. Apparentemente.
Le azioni sono caldamente sinuose e mai follemente accelerate, dando la sensazione che poco accada, ma spiazzando le aspettative appena la violenza presenta il conto. Gli intrecci si ribaltano e osserviamo una drastica scelta del simpatico e superficiale protagonista Bobby, che decide finalmente della propria vita. Cambieranno i riferimenti e mai come prima si sentirà braccato e solo, abbandonato ad un destino avaro di gioie e, anzi, ricco di sofferenze. Un cammino attraverso percorsi, fino ad allora sconosciuti, che lo mineranno alla radice, sottraendolo ai lustrini di un certo tipo di vita.
Il finale non risparmia quel poco di buono che poteva rimanere in lui, annientato sotto tutti i punti di vista, restituendolo alla vita un po’ meno innocente di prima.
Si potrebbe tendere dalla parte della sua soluzione, ma - per quanto mi riguarda – diventare ciò che si combatte è esattamente il tipo di situazione che non auspico a nessuno. Voto: 7+.

lunedì 10 marzo 2008

Pacifico



Periodo in cui preferisco non scrivere nulla di ciò che vedo o leggo. È un buon momento, in cui riesco ad apprezzare pienamente ambedue le cose, prendendole con la dovuta leggerezza. Ne sono contento e soddisfatto, senza dover necessariamente esporre ad altri le sensazioni o emozioni che provo. Tornerà anche quel tipo di necessità, ma per il momento godo tutta la pace che respiro.