domenica 28 ottobre 2007

Solo contro tutti...


Quel treno per Yuma

I western non mi hanno mai incantato e per questa ragione le mie aspettative sul film erano basse. Aggiungendoci, inoltre, che è un remake di un film del 1957 con Glenn Ford e che non ho visto, la mia indifferenza la faceva da padrona.
La trama, anche quella, è abbastanza banale: il fuorilegge di turno Ben Wade, qui interpretato da un carismatico Russell Crowe, viene acciuffato e deve essere scortato verso una destinazione che lo porterà nelle fredde braccia della giustizia. Uno dei personaggi che avrà questo compito è Dan Evans, interpretato da un Christian Bale ombroso e smagrito (seppur inavvicinabile alla cadaverica prestazione de ‘L’uomo senza sonno’), umile contadino che si presta al ruolo di carceriere per tentare di guadagnare denaro per mantenere la famiglia oramai al limite della sopportazione. Durante il viaggio ci saranno situazioni da affrontare perché gli amici fuorilegge tenteranno di salvare il loro capo, ovviamente.

Fin dalle prime scene mi girava attorno un senso di piacere in quel che vedevo da farmi dubitare che stessi vedendo un western; certo, costumi e ambientazione mi dicevano quello, ma andando oltre emerge un film costruito sul legame dei due protagonisti che se ne infischia dei contorni e focalizza l’attenzione sul cambiamento di prospettive che si verificano nel corso del viaggio. La rettitudine morale di Dan tende a schierare le simpatie dello spettatore verso di lui, ma quando il gioco si fa duro e anche Ben dimostra di avere una personalità che gli permette di capire quando se ne ha di fronte un’altra e dimostrare di essere onesto a sua volta, senza cadere in banalizzazioni, allora si accusa il colpo e ci si lascia guidare fino alla meta. Una meta nettamente meno importante del viaggio in se stesso, ricco di stravolgimenti emotivi e lastricato di situazioni nelle quali mettere alla prova la determinazione dello scopo ultimo.
Fino in fondo, il nostro Dan, ci crederà e resterà l’unico, solo contro tutti. L’unico in grado di trasformare il cuore di Ben, dando vita ad una forma di rispetto che finirà per cambiarlo, irrimediabilmente. In questo, il finale ha la sua vera ragion d’essere.
Insomma, un western che mi è piaciuto. Voto: 7.


4 commenti:

Anonimo ha detto...

Devo dire che anche a me i western non piacciono molto. Seguirò il tuo consiglio e ti farò sapere.
Ciao.

Anonimo ha detto...

Ho visto il film e concordo sul fatto che non si fa vivere come western. Mi ha intrigato e appassionato fino al finale che, mah, devo dire mi ha lasciata un pò interdetta. Sarà possibile nella realtà quel tipo di svolta?

by Ax ha detto...

Penso sia possibile, anche se non in un tempo così breve come lo è stato nel film; è una situazione portata all'estremo per sintetizzare la svolta avvenuta.
Mai dire mai. :)

Anonimo ha detto...

Il film è piaciuto anche a me.
Bravi gli attori protagonisti che hanno saputo restare tra le righe anche quando le situazioni sono diventate incandescenti.
Sul finale, bè, posso dire che ci sta.

Luigi