domenica 18 novembre 2007

Dell’Eroe e delle sue battaglie



Prima impressione: Ma che razza di film sto guardando? Questi sembrano attori, ma non lo sono, e allora perché non ci hanno messi quelli veri?!
Bene... date sfogo alla prima impressione (probabilmente durerà per la prima mezz'ora), lasciatela sbollire, e infine uccidetela. Accadrà in modo naturale, senza traumi, alle prime tracce delle tematiche fantastiche; sempre che questo tipo di storie sia nelle vostre corde: per tutti gli altri, consiglio di astenersi piuttosto che vantarsi di dire: "Io l'ho visto e mi fa schifo", anche se comprendo che rinunciare a questo vezzo sia una difficile prova per alcuni.
Il film è girato con la tecnica del performance capture (supportata dalla tecnologia Digitale 3D (Attiva): un solo proiettore digitale che alterna le immagini per l'occhio destro e per l'occhio sinistro così rapidamente, 144 volte al secondo, che il cervello umano non ne percepisce la successione) già vista, sempre dallo stesso regista
R.Zemeckis, in Polar Express.
Gli attori ci sono, ma non si vedono: vengono applicati una miriade di sensori a volti e corpi degli interpreti, attraverso delle tutine aderenti in licra, così che le performance attoriali possano essere "catturate" e inserite in un computer. E da qui lavorate per una nuova forma espressiva, con la sensazione di un prodotto d'animazione ma con protagonisti umani. Si avrà modo di apprezzare pienamente questa mirabile tecnica, non me ne vogliano le donne, nella scena di nudo integrale della bella Angelina Jolie.

Tralasciando la tecnica, affascinante per molti e fastidiosa per molti altri, dedichiamoci alla trama. Non è facile riassumere questo Beowulf, non tanto per gli eventi, ma perché ispirato da uno dei poemi epici più antichi fra quelli sopravvissuti in lingua inglese arcaica, generalmente datato intorno all'anno 1000. Rif. Wikipedia: "Si trattava quasi certamente di un'opera tramandata oralmente (lo testimonierebbero anche alcuni elementi strutturali dell'opera, come la presenza di una sorta di "riassunto degli avvenimenti precedenti" ad aprire alcune sezioni chiave, a intervalli regolari). È anche generalmente accettata l'idea che l'opera originale fosse composta da un poeta pagano; i riferimenti al cristianesimo presenti nel poema appaiono in effetti (in alcuni versi in modo chiarissimo) rimaneggiamenti posteriori, forse introdotti dagli stessi copisti.".
Questo solo per chiarire che siamo di fronte, sì, ad un prodotto commerciale, ma che ha radici così profonde che non basta l'eventuale cattivo risultato su schermo per annullarne la forza e le peculiarità che lo contraddistinguono come iniziatore di quel mondo fantastico che continua fino ai nostri giorni e alimenta le fantasie di molti. Se siete interessati vi consiglio di documentarvi perché è spunto di grosse soddisfazioni: si basti pensare che Beowulf è il primo esempio epico completamente basato sulla battaglia fra l'eroe e il mostro, antenato di tutti gli eroi successivi, da Conan a Superman, fino all'Incredibile Hulk.

L'eroe,  di una tribù germanica della Svezia, c'è e lo si nota appena compare, anche se il suo essere eroe è sfacciato, incaricato dal Re danese Hrothgar (Anthony Hopkins) di combattere il Grendel, una creatura gigantesca e sanguinaria che sta mietendo vittime nella reggia. Beowulf accetta l'incarico e nel combattimento riesce a staccare un braccio alla bestia che, a causa di ciò, scappa per morire tra le braccia della madre, una sensuale Jolie che chiede in cambio un patto al nostro protagonista, che accetterà unicamente per la gloria dichiarando alla sua gente il falso.
Hrothgar dichiara Beowulf suo successore e inspiegabilmente si uccide. Le ragioni del gesto ci verranno mostrate nel corso dei successivi eventi mettendo il nuovo Re di fronte ad una battaglia più dura delle altre. La ruota continua a girare e nel frattempo il Re è maturato.

A questo punto, temo il mio giudizio sia alterato dal mondo che ruota intorno al semplice film per riuscire a darne uno obiettivo. Siamo di fronte all'evocazione del passato attraverso forze tecnologiche tendenti al videogioco. A me è piaciuto, questo è quanto.
Mi sarebbe comunque piaciuto vederne una versione classica (stavo dicendo reale, ma gli attori lo sono, eccome) e vederne l'effetto finale, maestoso sicuramente. Voto: 7.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi hai convinto , lo andrò a vedere ( non che servisse convincermi) anche se devo ammettere che la tecnica di ripresa da 'videogioco' mi aveva un po' raffreddato.....

by Ax ha detto...

Sicuramente la tecnica da videogioco raffredda e toglie quel calore che serve in film come questi. La speranza è che si venga catturati dalla storia per dimenticarsi anche della tecnologia.

Anonimo ha detto...

Devo dire che a me non è piaciuto. Tutti quei 'pupazzi' mi hanno lasciato l'amaro in bocca e non sono riuscita ad apprezzare la storia. Preferisco gli attori veri.

by Ax ha detto...

Roberta, pensa che invece io sono appena tornato dal cinema dove ho visto il film per la seconda volta. E l'impressione è stata la stessa della prima: l'effetto plasticato dura solo per la prima parte, poi tutto diviene credibile. Per quanto una storia come questa possa esserlo.

Anonimo ha detto...

Questo, invece, non è il mio genere. Preferisco indagare sul poema che vederlo spiattellato con manichini tridimensionali. :)