venerdì 9 novembre 2007

Like a Rolling Stone


The Bourne ultimatum

Adrenalinico.
Questo è il senso che si prova assistendo alle vicende di Jason Bourne nell’ultimo film con
Matt Damon
. Dall’inizio alla fine si viene proiettati in una vorticosa serie di eventi che inchiodano l’osservatore e non gli danno tregua. I tasselli cominciano ad incastrarsi e la verità si muove sinuosa cambiando pelle fino all’epilogo, drammatico nel suo sviluppo, che ridarà al nostro protagonista la vita che negli episodi precedenti gli era stata sottratta.
Damon è bravo, in grado di dare credibilità ad un personaggio che nelle mani di altri attori avrebbe potuto diventare una sorta di schiacciasassi solo muscoli. Le poche espressioni che ci regala sono dovute certamente alla trama esplosiva e senza tregua più che alle sue indiscusse capacità: una pietra rotolante granitica, con stile. Punta all’obiettivo e scavalca ogni ostacolo pur di arrivarci dimostrando di essere un vero professionista nel suo mestiere.
Questo aiuta anche a far perdonare qualche eccesso regalato alle scene di inseguimenti tra auto, a volte imbarazzanti, ma che contribuiscono a stupire.
Nonostante l’indiscusso leader sia Bourne, risulta essere un film corale che mette
in bella mostra anche gli altri comprimari. Basta con le parole, sediamoci e lasciamoci travolgere.

Si conclude con questo episodio la saga ispirata dalla trilogia di romanzi di Robert Ludlum che lessi parecchi anni fa. Ne ho un ricordo forte e restano ancora scolpite nella mia immaginazione molte scene e molti intrecci spettacolari. Questi ultimi in grado di far riflettere su come i servizi segreti abbiano il potere di decidere il destino di molti, se non di tutti.
Un sentimento che si presenta più vivo dedicandosi alla lettura delle pagine scritte piuttosto che alla visione dei film: esigenze di mercato? Voto: 7 ½.


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Vero! Il film inchioda alla poltrona con le sue immagini sfrenate e le azioni a perdi fiato. Nonostante tutto questo non ne determina un senso di noia e banalità come per altri film (Die Hard 4).

Anonimo ha detto...

Mi è piaciuto molto. Veloce e potente come un diretto in pieno viso.
Condivido quello che hai scritto
Ciao.

Anonimo ha detto...

Bello! L'ho trovato veramente veloce e frizzante. Sono contenta di aver letto questo tuo commento che mi ha tolto le ultime indecisioni.
Grazie,
Simo.