lunedì 4 febbraio 2008

Umanamente eroe

Immagine di Il buio oltre la siepe
Harper Lee - Il Buio oltre la siepe (1960)

In questo romanzo si viene proiettati in una sorta di salto temporale che riporta indietro nel tempo, a quando non si avevano troppe preoccupazioni per la testa se non quella di come trascorrere l'estate dopo la fine della scuola, quali giochi fare, come comportarci con i grandi, e i piccoli misteri o paure che si annidano dietro ogni angolo buio pronti a saltarci addosso... si ritorna bambini.
L’autrice lo fa dipingendo un quadro a tinte delicate - leggero e incisivo allo stesso tempo -, ma senza dimenticare che accanto alla giovinezza spensierata dei due protagonisti, Scout e Jem, ci sono sempre i chiaroscuri del mondo degli adulti con le proprie regole; e in quelle di questa storia si respira l'intolleranza di un Alabama degli anni 30, fatta di gente dalla pelle bianca in cima alla scala e di gente dalla pelle nera che non può neanche salirne il primo gradino... quello più basso.
Il tema del razzismo e del suo legame con la giustizia viene tratteggiato con tocco lieve, centrando un’atmosfera che suscita riflessione e tristezza senza evocare facili pietismi.

Le varie situazioni vedono i nostri protagonisti affrontare la vita con l’appoggio morale del loro padre, Atticus: avvocato incaricato di difendere un ragazzo di colore accusato di stupro, Uomo prima ancora che genitore, presente quando serve e con la fermezza di sfidare un modo di pensare ottuso anche quando sa che perderà prima ancora di cominciare; con il suo comportamento e i suoi consigli (ci) mostrerà quanto male si annida dietro le ipocrisie e la loro visione distruttiva della vita.
Questo è il coraggio ed egli - ai miei occhi - diventa eroe, umano di un'umanità che emoziona il cuore.

Il titolo inglese originale è ‘To Kill a Mockingbird’ e si riferisce ad un ragazzo, Boo, quasi inesistente fino al finale - o sempre presente in maniera nascosta; si rivelerà cruciale per le sorti della famiglia Finch.
Voto: 9.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti ringrazio.
E lo faccio perché questo è uno di quei romanzi che ha segnato la mia crescita emotiva e che, ancora oggi, riesce a ridarmi serenità.
L'autrice è bravissima a creare l'atmosfera in cui si svolge la storia, si riesce a respirarla - in alcuni momenti lo Stephen king di IT ci si avvicina, alla stessa aria di paese intendo - e ha veramente un tocco gentile nella descrizione degli eventi. Scout è una bambina in gamba, l'ho sempre vista così e Jem è un degno successore di Atticus che, come giustamente dici, è un eroe nel senso profondo del termine.
Uno di quei libri da consigliare a tutti, veramente.

by Ax ha detto...

Allora non solo a me è venuto in mente King nelle atmosfere di paese. Probabilmente avrà letto anche lui questo romanzo.:)
Scout è una bambina intelligente e aperta a capire, così come suo fratello Jem, anche se tende a fare il saputello, ma ci sta.
Su Atticus non aggiungo altro, un eroe.

Anonimo ha detto...

Questo romanzo mi lascia sempre col sorriso sulle labbra, un sorriso gentile e amaro al tempo stesso perché ripensa alla storia descritta. Harper Lee ha il tocco di una vera signora che guarda meravigliata ciò che le accade intorno con gli occhi di Scout, e riflette... seguendo la saggezza di Atticus.

by Ax ha detto...

Andrea, hai detto bene.
È una lettura che dovrebbe essere consigliata a tutti e da tutti. Nel mio piccolo sto dando una mano affinché venga riscoperto, letto e riletto, aggiunto ai propri romanzi preferiti. :)